Energia solare: celle solari in silicio Understand article
Tradotto da Flora Ognissanto. Con le riserve di petrolio in esaurimento, le celle solari in silicio offrono una fonte d'energia alternativa. Come funzionano e come possiamo sfruttare appieno il loro potenziale?
Il sole è indirettamente la sorgente della maggior parte dell’energia che utilizziamo sulla Terra: non solo dei combustibili fossili e della biomassa, ma anche dell’energia eolica e delle maree, per citarne alcune. Cresce sempre più l’interesse a catturare l’energia solare in maniera più diretta, usando le celle fotovoltaiche.
Il sole è una stella relativamente vecchia, di dimensione media, costituita di plasma caldo, che emette energia sotto forma di radiazione elettromagnetica su un ampio spettro. Trovandosi ad una distanza di 150 milioni di chilometri dal sole, al nostro pianeta arrivano circa 1366 W/m2 (1 W= 1 J·s), ma solo una parte di questi ci raggiunge, poiché l’atmosfera terrestre ne riflette e assorbe circa il 30%. Ciononostante, ogni metro quadrato della Terra riceve dal sole in media circa 1000 Joule al secondo.
Per avere un’idea della prospettiva, consideriamo l’energia totale consumata a livello globale nel 2010, che è stata di circa 5 x 1020 J. Assumiamo che il nostro pianeta sia una sfera perfetta, con un raggio di 6370 km, esso riceve quindi 1.8 x 1017 J/s, dei quali circa 1.3 x 1017 J/s raggiungono la superficie. Pertanto, il sole ci fornisce in un’ora tutta l’energia di cui avremmo bisogno in un anno intero.
Però non è così semplice. A causa di fattori meteorologici, della declinazione del sole e della rotazione terrestre, l’irradianza è di fatto dell’ordine di 230 W/m2. Se ripetiamo l’ultimo calcolo utilizzando questo scenario, troviamo che il tempo necessario al sole per fornire alla Terra l’energia per un anno è di circa cinque ore e mezza, che comunque è un tempo incredibilmente breve.
Pertanto la radiazione solare è una riserva d’energia promettente, ma come possiamo raccoglierla ed utilizzarla?
Cosa succede all’interno di una cella fotovoltaica?
Le basi dell’attuale sistema per sfruttare l’energia solare sono state poste del 1839, quando il fisico francese Edmond Becquerel osservò che in alcuni materiali aumentava la conduttività elettrica quando esposti alla luce: questo divenne noto come effetto fotovoltaico. Il fenomeno però non ha avuto spiegazione finché non è stata sviluppata la meccanica quantistica. La radiazione elettromagnetica può essere descritta come un flusso di oggetti quantistici chiamati fotoni. Quando dei fotoni vengono assorbiti in certi materiali fanno si che alcuni degli elettroni si spostino ad uno stato energetico superiore (la banda di conduzione), ampliando così la conduttività del materiale.
I semiconduttori, come il silicio, sono fotovoltaici perché l’energia di un fotone corrisponde a quella necessaria a spostare uno degli elettroni del materiale verso la banda di conduzione. Tuttavia i semiconduttori hanno di per sé pochi elettroni liberi e, pertanto, una bassa conduttività. Per aumentarla possono essere aggiunte piccole quantità di altri materiali (impurità), un processo chiamato drogaggio.
Il silicio drogato è il materiale più frequentemente usato in elettronica. L’atomo di silicio ha quattro elettroni di valenza che condivide con quattro atomi vicini. Aggiungere delle impurità con più o meno elettroni di valenza (come il fosforo od il boro) modifica le proprietà di conduzione del materiale. Il fosforo ha cinque elettroni di valenza e, quando un atomo è circondato da atomi di silicio, il quinto elettrone è solo debolmente legato. Questo significa che può facilmente raggiungere la banda di conduzione, facendo sì che aumenti la conduttività del materiale. Il silicio drogato con fosforo è detto di tipo n (negativo), poiché il drogaggio aumenta il numero di cariche negative libere (elettroni). Invece il boro ha solo tre elettroni di valenza e la mancanza di un elettrone nel reticolo di silicio crea una vacanza chiamata ‘lacuna’. Dato che gli elettroni liberi si muovono da una vacanza all’altra attraverso il reticolo, sembra che la lacuna, carica positivamente, si sposti anch’essa nel materiale. Il silicio drogato con boro è detto di tipo p (positivo).
Questi fenomeni possono essere sfruttati nelle celle solari per raccogliere l’energia proveniente dal sole e trasformarla in energia elettrica. La cella fotovoltaica più semplice è formata dall’unione di due semiconduttori, uno drogato di tipo p e l’altro di tipo n, chiamata giunzione p-n. Nella regione di giunzione gli elettroni del silicio di tipo n ‘vedono’ le lacune nel silicio di tipo p e si spostano per riempirle, creando così delle coppie elettrone-lacuna. Quando un fotone colpisce una di tali coppie la rompe ed il flusso dei portatori di carica appena liberati, sia positivi, sia negativi, genera una corrente elettrica nel materiale.
Comunque non tutti i portatori di carica liberati da questo processo contribuiranno alla corrente. Al contrario una parte significativa degli elettroni e delle lacune si accoppieranno nuovamente generando calore. Ciò riduce l’efficienza di conversione dell’energia di un materiale fotovoltaico, ovvero la percentuale d’energia solare che viene convertita in energia elettrica. Questa efficienza è uno dei parametri più importanti relativi alla qualità di una cella solare. Attualmente le celle solari al silicio in commercio hanno un’efficienza di circa il 20 %, ma si stanno compiendo notevoli sforzi per migliorare questo valore.
Il fotovoltaico in pratica
Adesso sappiamo cosa accade all’interno di una cella solare, ma quali sono gli aspetti pratici nell’usare celle solari per catturare l’energia proveniente dal sole? Un modulo solare standard è di circa 1.3 m2 e consiste di una serie di una cinquantina di singole celle. A seconda della tecnologia, un modulo fornirà circa 200 W, pertanto un insieme di cinque moduli può provvedere al fabbisogno energetico di una famiglia media, che è all’incirca 1 kW. In teoria per sopperire al bisogno energetico dell’Europa basterebbe ricoprire con celle solari semplicemente l’1 % del continente. Realisticamente però l’energia solare sarà solo una parte della soluzione alle nostre esigenze energetiche.
In Europa, nel 2010, circa l’1 % dell’energia è stata ottenuta usando tecnologia fotovoltaica, ma il solare, stando a delle stime ottimistiche, potrebbe soddisfare dal 30 % al 50 % del bisogno energetico europeo. Cifre più precise non sono ancora possibili per via delle necessarie innovazioni tecnologiche ancora in fase di sviluppo.
Una delle limitazioni dell’energia solare è che la quantità di elettricità generata dalle celle è fortemente dipendente da fattori ambientali, tra cui il cielo coperto, l’angolo con il quale la luce incide sul pannello, la neve, la pioggia, le foglie e altri detriti sulla superficie, nonché, ovviamente, le ore notturne. Un modo per affrontare questi problemi è incorporare l’energia solare all’interno di una rete intelligente, un nuovo concetto di rete elettrica che per soddisfare la domanda dei consumatori coordina la produzione di elettricità da diverse sorgenti, come le celle solari, i generatori termici e gli impianti nucleari. In questo tipo di distribuzione d’energia le celle solari giocano un ruolo sempre più importante.
Stanno anche diventando sempre più popolari su scala più piccola, per la quale l’energia prodotta può essere usata in loco: nelle case della gente, per i telefoni pubblici, negli impianti industriali, sulle barche, automobili e persino sulla Stazione Spaziale Internazionalew1.
Così, benché ancora lungi dal soddisfare il nostro fabbisogno energetico annuale utilizzando cinque ore di sole, la tecnologia fotovoltaica sta diventando sempre più una fonte d’energia praticabile. La prossima volta che accendi il bollitore o la televisione pensa alla luce solare che ha contribuito ad alimentarli.
Fotovoltaico organico
I pannelli fotovoltaici basati su semiconduttori cristallini, come quelli descritti in quest’articolo, sono relativamente cari da produrre e trattare. Un’alternativa è offerta dai materiali fotovoltaici organici, i quali permettono la produzione di ampi pannelli su substrati flessibili usando processi a basso costo come la stampa a getto di inchiostro. Ulteriori studi sono comunque necessari per migliorarne l’efficienza.
La maggior parte dei dispositivi fotovoltaici si basano su pellicole sottili, comprendenti una componente elettrone-accettore (come un derivato di fullerene) e una componente elettrone-donatore (solitamente un polimero coniugato), poste tra due elettrodi. Un requisito importante è mescolare queste due componenti in modo da ottenere una rete continua donatore e accettore che faccia da via ai portatori di cariche (elettroni e lacune) per raggiungere l’elettrodo opportuno (si veda la figura). Condurre analisi con raggi X di sincrotrone presso la European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) è un buon metodo per esaminare in dettaglio questi materiali, consentendo di migliorarne le caratteristiche.
Per saperne di più si veda il sito web del ESRFw2.
ESRF è membro del EIROforumw3, editore di Science in School.
Web References
- w1 – Per sapere di più sul come viene utilizzato il solare per fornire energia alle missioni spaziali si scarichi l’opuscolo dell’Agenzia Spaziale Europea Satellite Power Systems: Solar Energy Used in Space.
- w2 – Situato a Grenoble, Francia, l’ESRF gestisce la più potente sorgente di radiazione di sincrotrone in Europa.
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Scopri di più sul fotovoltaico organico presso l’ESRF.
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- w3 – EIROforum è una collaborazione tra le otto più grandi organizzazioni intergovernative che si occupano di ricerca scientifica e che uniscono le loro risorse, strutture e competenze per supportare la scienza europea nel raggiungimento del suo pieno potenziale. Come parte delle sue attività didattiche e di sensibilizzazione, EIROforum pubblica Science in School.
Resources
- Per sapere di più sul come l’energia solare viene assorbita dall’atmosfera terrestre, si veda:
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Shallcross D, Harrison T (2008) Costruire un modello del cambiamento climatico in classe. Science in School 9.
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- Per imparare a costruire la tua cella solare, si veda:
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Shallcross D, Harrison T, Henshaw S, Sellou L (2009) Looking to the heavens: climate change experiments. Science in School 12: 34-39.
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- Tatalovic M (2010) Automobili solari: il futuro del trasporto su strada? Science in School 16.
- Il sito web della European Photovoltaic Industry Association ha una lista di domande frequenti e risposte riguardanti i materiali fotovoltaici.
- L’università del New South Wales, Australia, ha realizzato un libro elettronico sui materiali fotovoltaici.
- Il sito web del Laboratorio nazionale per le energie rinnovabili (National Renewable Energy Laboratory) del Dipartimento dell’Energia Statunitense fornisce informazioni sull’energia fotovoltaica e solare.
- Il progetto EU-MENA sta studiando come utilizzare i deserti in Medio Oriente e in nord Africa per generare energia dal sole per quelle regioni e per l’Europa.
Review
Lo sfruttamento dell’energia solare è un argomento attualmente molto diffuso tra i vari paesi del mondo, specialmente alla luce della crescente presa di coscienza del cambiamento climatico e dell’esaurirsi delle fonti d’energia non rinnovabili. Le nazioni stanno diventando più consapevoli della necessità di ridurre la loro dipendenza dalle sorgenti non rinnovabili e, allo stesso tempo, di adottare politiche a favore di quelle rinnovabili.
Quest’articolo fornisce un ottimo esempio di come i semiconduttori siano usati nelle celle fotoelettriche e dà un’idea generale dell’energia irradiata dal sole e quanta di questa sia effettivamente raccolta da dispositivi solari. I concetti salienti dell’articolo possono essere considerati come parte di argomenti più ampi, come l’effetto fotoelettrico, i conduttori, gli isolanti, i semiconduttori intrinseci ed estrinseci, la teoria delle bande di energia e la corrente elettrica.
Domande per la comprensione ed l’approfondimento potrebbero essere:
- Il sole è una fonte d’energia rinnovabile molto potente. Perché dunque l’energia solare è solo una piccola percentuale di quella che consumiamo annualmente?
- Si spieghi perché i semiconduttori come il silicio sono usati nelle celle fotoelettriche.
- La conduttività di un semiconduttore può essere accresciuta drogando il materiale. Si spieghi in che modo questo processo produce semiconduttori di tipo p e di tipo n.
- Come sono utilizzati nelle celle fotovoltaiche questi semiconduttori per catturare l’energia solare?
- Qual’è l’efficienza di queste celle fotoelettriche e in pratica quanta dell’energia europea è ottenuta usando la tecnologia fotovoltaica?
- Quali sono i fattori che limitano l’efficienza di raccolta dell’energia solare?
Quest’articolo è ideale per collegare gli argomenti sull’energia rinnovabile (come il solare) ai problemi riguardanti l’ambiente. È ampiamente documentato l’impatto positivo dell’uso delle celle solari od dei collettori solari per generare energia. Possiamo tuttavia richiedere ai nostri studenti di ricercare e riflettere sull’impatto che questi dispositivi avranno sul nostro pianeta negli anni a venire. Quali materiali vengono usati per costruire i collettori, i pannelli solari e le celle fotoelettriche? Il processo di fabbricazione è in alcun modo dannoso per l’ambiente? Quanto dura la vita di questi apparecchi e come vengono smaltiti una volta conclusasi? Sono prodotti con materiali non rinnovabili? Se sì, quanto tempo durano? Considerando l’efficienza di questi dispositivi, sono economicamente redditizi da produrre e mantenere?
Catherine Cutajar, Malta