Bruno Pin: una vita per la condivisione della conoscenza Inspire article
Tradotto da Valentina Palmieri. Bruno Pin può fare molta strada affinchè la scienza diventi interessante per i suoi studenti.
Risolvere misteri, scoprire le idee alla base del funzionamento dei farmaci o sperimentare le più recenti ricette molecolari sono solo alcuni esempi di ciò che Bruno Pin e i suoi studenti affrontano durante le lezioni di scienze. Ovviamente le lezioni non sono sempre così, ma Bruno ama trovare ogni volta nuove strategie per far piacere la scienza ai suoi studenti.
Professore di liceo da 27 anni, Bruno Pin ha sempre saputo di voler essere insegnante. Da ragazzo amava dare lezioni di tennis durante il periodo estivo e poi ha iniziato a studiare fisica. Poco interessato alla carriera nella ricerca (diversamente da sua moglie, conosciuta durante l’Università), ha sostenuto l’esame per diventare insegnante subito dopo essersi laureato. Nel suo lavoro, Bruno è spinto dallo scambio di vedute, dalla condivisione della conoscenza e dall’ interazione con i più giovani. Bruno afferma “ L’aspetto difficile e, curiosamente, anche il fascino di questo lavoro é che non si hanno mai due giorni uguali tra loro”.
Bruno ha sempre utilizzato un approccio creativo nell’ insegnamento. È stato coinvolto nell’organizzazione di programmi svolti a Grenoble come Nano@School e, più recentemente, Synchrotron@School, il programma esaltante ESRF per studenti di scuola secondaria. Queste iniziative spesso cominciano con conversazioni informali con ricercatori provenienti da diversi laboratori e da visite alla sua scuola, il Lycée des Eaux Claires. Con il tempo, queste iniziative sono diventate parte del programma dell’Accademia dì Grenoble, rappresentante locale del ministero dell’Educazione. Obiettivo delle iniziative è quello di rompere la routine delle lezioni in classe degli studenti e allo stesso tempo sperimentare con la scienza.
“Il mio scopo finale,”dice Bruno,” è quello di condividere la conoscenza con gli studenti. Questi programmi rappresentano un nuovo tipo di indsegnamento, che vuole trasmettere idee e concetti al fine di dimostrare che la scienza può essere applicata alla vita di tutti i giorni”.
Evoluzione dell’insegnamento negli anni
Come molti insegnanti, all’età di 54 anni, Bruno ha provato in prima persona il cambiamento avvenuto con le diverse generazioni di studenti. ”Forse è per la differenza d’età maggiore che c’è tra me e i 17-18enni a cui insegno oggi. Ma sento che c’é stato anche un cambiamento nel modo di apprendere,” spiega. “Prendiamo, ad esempio, la matematica. Per me è uno strumento da usare tutti i giorni, non solo una materia scolastica, ma gli studenti non lo capiscono e per questo non riescono a fare i calcoli a mente. E non sanno neanche come usare una calcolatrice in maniera appropriata, per cui la difficoltà di apprendimento è maggiore rispetto ad alcuni anni fa.”
Il fatto che i ragazzi adesso abbiamo accesso più immediato alla comunicazione li rende più “svegli”, come dice Bruno. Fanno molte domande, hanno più curiosità e vogliono sperimentare di più rispetto alle altre generazioni. Di contro gli studenti hanno “bisogno di risposte dirette” e “ non pensano approfonditamente alle cose come in passato”.
Il cammino scientifico in automatico
In Francia, la scelta degli studi scientifici é vista come la più “prestigiosa“. All’etá di 16 anni, gli studenti devono scegliere in che materie specializzarsi durante gli ultimi due anni di scuola. Molti studenti sono incerti, e i genitori alcune volte li orientano verso la scelta scientifica perché viene vista come la certezza di trovare lavoro in seguito. Bruno puntualizza che la carriera scientifica richiede molti anni di studio (specialmente se lo studente decide di intraprendere un dottorato) ed è molto faticosa, per cui bisogna essere motivati: se fai la scelta sbagliata a 16 anni, potresti fallire in seguito o non farcela con il carico di lavoro. Bruno ha visto alcuni fallire, ma altri -la maggior parte, in effetti- diventare dei professionisti nel loro campo. Lo dice in maniera orgogliosa e spesso chiede a studenti che sono adesso medici o ingegneri, di far visita alla sua scuola e di mostrare ai più giovani come si può arrivare lontano con la scienza. E il loro viaggio é iniziato sempre in una classe e con Bruno seduto in cattedra.
Synchrotron@School: fare scienza tangibile
Se portare scienziati in classe è un buon modo per demitizzare le carriere scientifiche, Bruno ha sempre saputo che cambiare il punto di vista degli studenti sulla ricerca, richiede in generale uno sforzo in più, per esempio cambiando lo scenario educativo e portandoli all interno delle strutture di ricerca. Bruno é stato nominato dall’Accademia per dirigere le iniziative esterne della scuola all’ESRF, insieme a Yannick Lacaze, addetto ai visitatori dell’ESRF.
L’idea di sincrotrone può significare molto poco per molti studenti di liceo di Grenoble. Per far capire come funziona il sincrotrone, e presentare i vari campi di ricerca esistenti in una organizzazione internazionale quale l’ESRF, e fare una panoramica delle diverse possibilità lavorative esistenti (come scienziati, ingegneri e tecnici), l’ESRF ha organizzato, con l’Accademia di Grenoble, una serie di viste da un giorno alla struttura dal 2013.
Il giorno comincia con una sfida per ogni gruppo di studenti. Durante il giorno dovranno trovare una risposta a una domanda basata sul curriculum scientifico e il lavoro svolto all’ESRF. Attualmente, la maggior parte delle domande riguardano la diffrazione, la fluorescenza e il trasferimento di calore. Per esempio gli studenti potrebbero dover identificare una molecola fluorescente dentro una provetta. Utilizzano oggetti quotidiani, come banconote o giubbotti catarifrangenti, per conoscere lo spettro di emissione di diverse sostanze fluorescenti o polveri fosforescenti. In seguito calcolano l’energia emessa dalla molecola sconosciuta e la confrontano con i dati forniti per scoprirne il nome, alla fine della giornata gli studenti illustrano un poster e una presentazione di diapositive per dimostrare le conclusioni tratte. La giornata include anche una visita alle linee del sincrotrone e una chiacchierata informale con lo staff per scambiarsi punti di vista e consigli in maniera rilassata.
Synchrotron@School
Lanciato nel 2013, Synchrotron@School è adesso ben affermato per le scuole locali e aperto anche a ragazze provenienti da licei esteri, come il Regno Unito e la Svezia, al fine di promuovere la carriera femminile nell’ambito scientifico. Il programma è rivolto a studenti degli ultimi due anni di scuola prima dell’Università. Se siete interessati a fare domanda potete contattare
Yannick Lacaze: yannick.lacaze@esrf.fr
Resources
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Visitate il sito Nano@School per saperne di più.
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Review
La fisica atomica è per la maggior parte teorica durante il liceo perché la parte sperimentale richiede attrezzature e supporto tecnico troppo costoso. Invece, Bruno Pin si reca con gli studenti presso un centro di ricerca, dove gli esperimenti possono essere svolti e gli studenti possono diventare ricercatori per un giorno.
Corina Toma, “Tiberiu Popoviciu” Computer Science High School, Romania